NABILIA, in arte l’anagramma del nome e del cognome, comincia a disegnare i suoi primi disegni già all’ età di circa 10 anni, durante la sua infanzia vissuta a contatto della natura in quanto figlia di un noto imprenditore agricolo nonché allevatore di ovini, originario della Barbagia, vasta montuosa della Sardegna centrale che si estende sui fianchi del massiccio del Gennargentu confinante con la Gallura Baronia e Oristanese.
Ricordo che i primi disegni erano degli animali che mio padre allevava, a 12 anni riuscivo a disegnare con una semplice penna figure di pecore, buoi, capre mentre pascevano i campi, lui mi dava consigli di raffigurare quelle figure perché erano un simbolo che derivava appunto dal mondo agro pastorale.
Disegnavo sulla carta dei sacchi che contenevano l’alimentazione come mais, piselli o fave che somministravamo agli animali in aggiunta ai pascoli estivi…
NABILIA è nata con una malformazione congenita ad entrambe le mani e ha dovuto sempre adattarsi al mondo circostante, riuscendo però a fare sempre tutte le azioni normali che amici e compagni compivano.
Per quanto riguarda la creatività autodidatta l’essere diversa dagli altri è stato sempre uno stimolo in più per riuscire a dare il meglio di ciò che potessi essere ottenendo sempre voti massimi in materia del disegno sia artistico che tecnico; avendo così uno sviluppo più accentuato di tale talento.
Dopo aver conseguito il diploma d’istituto magistrale poi anche una mini laurea di erborista inizia nel 1993 a dipingere con figure realiste olio su tela ispirata a VINCENT VAN GOGH , seguente pennellate di colori sempre accesi e vivaci.
Nel 2014 col trasferimento di abitazione presso il nord Sardegna precisamente in Gallura, NABILIA ha modo di conoscere presso la Costa Smeralda parecchi maestri di arte e ricercatori storici delle culture nuragiche antiche della Sardegna.
Uno di questi grandi maestri fu PAOLO VALENTE PODDIGHE artista, pittore e studioso rinomato per le sue teorie.
Quindi NABLIA sceglie come logo la ormai già conosciuta nave toro o nave cervo e (nabi) nuragica che nella loro antica eleganza artistica e nel fascino della loro linea stilizzata hanno solcato i mari tra il dodicesimo e l’ottavo secolo A.C.
Nel 2015 si rimette a dipingere e crea un proprio stile alla ricerca di nuovi stimoli che la portano a sperimentare tecniche nuove nelle sue tele, spazia sull’utilizzo di materiali polimaterici; irrompe così un tipo di arte materica informale ed espressionismo astratto moderno che si sottrae al figurativo.
Ispirata anche a pittori come PAUL JACKSON POLLOCK pittore statunitense, NABILIA dipinge adottando la tecnica di pittura d’azione action painting e astrazione gestuale del colore, lascia gocciolare spontaneamente il colore alternando anche con lanci precisi dei colori acrilici , spesso unendo più tecniche insieme tra le quali il fluid painting e la pittura utilizzando come strumenti spatole e le mani nella creazione di un opera finale che ne risulta enfatizzato l’atto gestuale della pittura stessa.
Le mie mani prive. di pennelli accarezzano la tela e delicatamente ma con estrema precisione creano misteriose figure di volti, espressioni immaginarie di vortici galattici, spaziali, pianeti, stelle e luoghi nell’universo infinito dove nessun uomo può raggiungere se non on la propria immaginazione.
NABILIA è anche un’appassionata di cultura orientale, meditazione, erbe officinali, cultura nuragica e della Sardegna…
Collezionista di oggetti di antiquariato sin da ragazza esprime le sue emozioni cercando di imprimere nelle sue opere anche simbologie antiche o moderne che si alternano in una continua danza di colori accesi e vitali che generano positività.
L’arte per NABILIA è un continuo movimento che deve movimentare soprattutto chi la guarda…
Quel tipo d’arte dove il vero processo creativo non termina col posare i pennelli e le mani ma continua con l’occhio e le emozioni di chi gli osserva…
